Hope: il diamante maledetto
Hope è un diamante blu di 44.52 carati, originario del giacimento di Kollur in India. Si dice che una maledizione incomba su chi possiede l’Hope. Questa reputazione è dovuta al fatto che molti dei suoi proprietari sono andati incontro ad una fine tragica. La sua storia è strettamente legata alla maledizione delle tre D che si trasmette con la vendita all’asta di tali diamanti: Death, Debt, Divorce. Il diamante Hope causerebbe quindi due delle tre “D”, cioè la morte e i debiti.
Questo diamante venne portato in Francia dal mercante Jean-Baptiste Tavernier, che lo acquistò nel 1668, poi lo vendette a Luigi XIV. Questi fece tagliare il diamante da Piteau. Il diamante grezzo di 112,5 carati venne ridotto a 67,5 carati e ricevette il nome di «Diamante Blu della Corona».
Durante la rivoluzione francese, il diamante venne rubato nel settembre 1792 quando fu rapinato il deposito dei mobili dello Stato. I ladri lasciarono la Francia per l’Inghilterra nell’intento di tagliare nuovamente la pietra per renderla più facilmente vendibile. Se ne persero quindi le tracce fino al 1812. Nel 1830, la pietra fu venduta al banchiere londinese Henri Philip Hope, che gli dette il proprio nome. Il diamante rimase di proprietà della famiglia Hope per diversi anni. Si narra che tutti gli eredi della pietra morirono tragicamente.
Più tardi, dopo essere stato di proprietà di Pierre Cartier, figlio del famoso gioielliere, poi del miliardario Ed. B. MacLean, fu infine Harry Winston ad acquistarlo nel 1947. Questi dieci anni dopo offrì il diamante al Smithsonian Institute di Washington, dove si può ammirare ancora oggi.